Conoscere i venti, e quindi riconoscerli e distinguerli quando soffiano, mi ha sempre affascinato. Ho imparato a riconoscerli anche dai profumi che portano nelle diverse stagioni. Mi piace anche capire la direzione dei punti cardinali rispetto alla mia: è un modo per posizionarsi nell'universo e sentire di esserne un tutt'uno.
Per questo ho sempre amato ogni raffigurazione della rosa dei venti, quelle che mi capitava di vedere nei libri o quelle che intravedevo nelle case di villeggiatura durante una passeggiata a Scoglitti.
Fin da bambina ho vissuto le mie estati in una casa al mare, posizionata proprio davanti alla spiaggia, dove spesso i venti soffiano impetuosi, come capita in questo lembo di Sicilia affacciato sull'aperto Mediterraneo. Così ho subito imparato che c'è una grande differenza tra il freddo e violento Maestrale, da noi chiamato Provenza, che imburrasca il mare, e lo Scirocco caldo e pesante, che invece increspa solamente la sua superficie, e tutto ciò mi incuriosiva e mi portava ad ascoltare con interesse le previsioni dei pescatori, che sapevano sempre come si sarebbe evoluto il tempo e cosa sarebbe successo al mare, nonostante allora la scienza meterologica fosse agli albori.
Per loro il mare era fonte di vita e di sostentamento, ma anche nemico terribile, da conoscere bene per essere salvi: non c'è nulla di più mutevole e imprevedibile del mare infatti, che nell'arco di poche decine di minuti può passare da una calma piatta alla tempesta. Per questo motivo fin dalla notte dei tempi è stato essenziale conoscere i punti cardinali ed i venti, per poter navigare in sicurezza.
La Rosa dei venti, col suo diagramma che rappresenta la provenienza e la direzione dei venti, è stata sempre uno strumento utilissimo per tutti i marinai.
Le prime notizie sulla Rosa dei venti risalgono ai poemi omerici: nel libro V del l'Odissea, Omero elenca i quattro venti principali: Borea, Euro, Noto e Zefiro.
La Rosa dei venti, nella forma classica che attualmente conosciamo, risale all’epoca delle Repubbliche marinare e all’introduzione della bussola.
La rappresentazione grafica della Rosa dei venti è costituita da un cerchio, suddiviso in gradi, che circoscrive una stella a sedici (a volte 32) punte, sovrapposte le une alle altre come i petali di una rosa; al centro del cerchio s’immagina ci sia l’osservatore, mentre le punte della stella indicano la direzione dei venti principali e la loro distanza angolare dal nord geografico.
La Rosa dei venti più semplice è quella a 4 punte formata da soli quattro punti cardinali:
Nord (N 0°) anche detto settentrione o mezzanotte e dal quale spira il vento detto Tramontana
Est (E 90°) anche detto oriente o levante e dal quale spira il vento detto Levante
Sud (S 180°) anche detto meridione e dal quale spira il vento detto Mezzogiorno oppure Ostro
Ovest (W 270°) anche detto occidente o ponente e dal quale spira il vento detto Ponente
Tra i quattro punti cardinali principali si possono fissare 4 punti intermedi:
Nord-Est (NE 45°), dal quale spira il vento di Grecale
Sud-Est (SE 135°), dal quale spira il vento di Scirocco
Sud-Ovest (SW 225°), dal quale spira il vento di Libeccio
Nord-Ovest (NW 315°), dal quale spira il vento di Maestrale
I nomi delle direzioni NE, SE, SO e NO derivano dal fatto che la Rosa dei venti veniva posizionata, nelle prime rappresentazioni cartografiche del Mediterraneo, al centro del Mare Ionio che diveniva così anche il punto di riferimento per indicare la direzione di provenienza del vento.
In quella posizione, le navi, che anticamente venivano spinte dal vento, potevano provenire da NE, approssimativamente dalla Grecia, da cui il nome Grecale per la direzione NE; da SE giungevano invece navi provenienti dalla Siria, da cui il nome Scirocco per il vento da SE; a SW vi è la Libia, da cui il nome Libeccio per il vento da SW ; infine da NW giungevano le navi salpate Roma- Magistra deriva il nome del vento che soffia da NW: la via "maestra" era infatti, fin dall'epoca romana, la via da e per Roma. Altre versioni riportano che il Maestrale prende il nome dal Mistral, vento predominante del sud della Francia che si affaccia nel Mediterraneo.
Ancor oggi la Rosa dei Venti è uno strumento d'analisi utile che consente la definizione delle condizioni meteo e la progettazione delle piste degli aeroporti.
Ma è anche un bellissimo oggetto d'arredo, realizzato in ceramica artistica siciliana, che ci porta in casa la connessione con un orizzonte più ampio.
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