Rose dei venti


UN DIAGRAMMA DELL'ANIMA


La Rosa dei venti in ceramica artistica siciliana è realizzata e dipinta a mano dai Maestri ceramisti di Erice, l'incantevole cittadina arroccata sul monte omonimo. 

La Rosa dei venti, col suo diagramma che rappresenta la provenienza e la direzione dei venti,  è stata sempre uno strumento utilissimo per tutti i marinai.

Le prime notizie sulla Rosa dei venti risalgono ai poemi omerici: nel libro V del l'Odissea, Omero elenca i quattro venti principali: Borea, Euro, Noto e Zefiro. 
La Rosa dei venti, nella forma classica che attualmente conosciamo, risale all’epoca delle Repubbliche marinare e all’introduzione della bussola. 
La rappresentazione grafica della Rosa dei venti è costituita da un cerchio, suddiviso in gradi, che circoscrive una stella a sedici (a volte 32) punte, sovrapposte le une alle altre come i petali di una rosa; al centro del cerchio s’immagina ci sia l’osservatore, mentre le punte della stella indicano la direzione dei venti principali e la loro distanza angolare dal nord geografico.

La rosa dei venti più semplice è quella a 4 punte formata dai soli quattro punti cardinali:

  • Nord (N 0°) anche detto settentrione o mezzanotte e dal quale spira il vento detto tramontana
  • Est (E 90°) anche detto oriente o levante e dal quale spira il vento detto levante
  • Sud (S 180°) anche detto meridione e dal quale spira il vento detto mezzogiorno oppure ostro
  • Ovest (W 270°) anche detto occidente o ponente e dal quale spira il vento detto ponente

Tra i quattro punti cardinali principali si possono fissare 4 punti intermedi:

  • Nord-Est (NE 45°), dal quale spira il vento di grecale (chiamato anche greco)
  • Sud-Est (SE 135°), dal quale spira il vento di scirocco (garbino umido);
  • Sud-Ovest (SW 225°), dal quale spira il vento di libeccio (garbino secco);
  • Nord-Ovest (NW 315°), dal quale spira il vento di maestrale (carnasein).

 

La mia emozione:

Conoscere i venti, e quindi riconoscerli e distinguerli quando soffiano, mi ha sempre affascinato. Ho imparato a riconoscerli anche dai profumi che portano nelle diverse stagioni. Mi piace anche capire la direzione dei punti cardinali rispetto alla mia, è un modo per posizionarsi nell'universo e sentire di esserne un tutt'uno.

Per questo ho sempre amato ogni raffigurazione della rosa dei venti, quelle che mi capitava di vedere nei libri o quelle che intravedevo nelle case di villeggiatura durante una passeggiata a Scoglitti. 
Fin da bambina ho vissuto le mie estati in una casa al mare, posizionata proprio davanti alla spiaggia, dove spesso i venti soffiano impetuosi, come capita in questo lembo di Sicilia affacciato sull'aperto Mediterraneo. Così ho subito imparato che c'è una grande differenza tra il freddo e violento Maestrale, da noi chiamato Provenza, che imburrasca il mare, e lo Scirocco caldo e pesante, che invece increspa solamente la sua superficie, e tutto ciò mi incuriosiva e mi portava ad ascoltare con interesse le previsioni dei pescatori, che sapevano sempre come si sarebbe evoluto il tempo e cosa sarebbe successo al mare, nonostante allora la scienza meterologica fosse agli albori.
Per loro il mare era fonte di vita e di sostentamento, ma anche nemico terribile, da conoscere bene per essere salvi: non c'è nulla di più mutevole e imprevedibile del mare infatti, che nell'arco di poche decine di minuti può passare da una calma piatta alla tempesta. Per questo motivo fin dalla notte dei tempi è stato essenziale conoscere i punti cardinali ed i venti, per poter navigare in sicurezza.